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Opinioni

Pubblicato il 13 Novembre, 2015 | da bolognain

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Avanti Populismo, alla Riscossa

La campagna per le prossime elezioni è già iniziata, con strategie precise. Solo delle opposizioni. Il PD, allora potrebbe diventare… messicano

In recenti, singole manifestazioni IN piazza (fisica) e in recenti, singoli interventi SULLA piazza (virtuale) sono state iniettate forti dosi di ormone del populismo che non è detto non abbiano effetto anche, quando non soprattutto, sugli amorfi della politica: i delusi, i distaccati, i chiusi in loro stessi. Perché è a loro che si rivolgono i “Militari”, cioè i professionisti della materia, dai generali di Divisione (partito può sempre voler dire frazionato) ai marescialli di e sul campo. L’importante è arruolare e per farlo bisogna alzare la voce, contravvenendo a quella massima della saggezza popolare che recita: “Chi ha qualcosa da dire lo dice, chi non ha niente da dire lo urla”. Ma viviamo in mondo con un diffuso rumore di fondo e il dialogo con toni misurati sembra appartenere alla Belle Epoque e le grida coprire la mancanza di idee e così avanza quella marea di protesta che le opposizioni, non tutte ma quasi, cavalcano a passo di carica fatte soprattutto di accuse anche ad personam, quando non offese, illazioni e sui temi che sanno far arrabbiare di più il famoso elettorato amorfo oltre a quello già di per sé duro e inc…, come da classico termine miitaresco: legalità, immigrazione, degrado. Non che siano temi da sottovalutare o scartare, quello che preoccupa è la strumentalizzazione che ne viene fatta e il livore furioso nel proporre il populismo al popolino. Sono sempre di estrema attualità le parole di Antonio Gramsci nel descrivere l’essenza primaria e primordiale del Fascismo: «Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano». Considerazioni che risalgono al 1921, ma sostituite a fascismo quello che più immaginate dei movimenti politici odierni et voilà: i corsi e ricorsi della storia. Prendete un mix di antipolitica, vaghezza, discorsi alla pancia agitate e servite. No, l’agitazione lasciamola perdere .

Anche a Bologna la strategia precisa delle opposizioni è quella tendente ad amplificare il malumore dei cittadini, battendo più sul tasto di quello che non è stato fatto che su quello che c’è da fare, accusando più che proponendo, mettendo un punto esclamativo dopo ogni basta ma senza iniziare una nuova f(r)ase. Mentre il PD ricorda bene l’Unità, nel senso che qualche copia in passato è stata letta, ma l’unità con la U minuscola, quella nonostante le dichiarazioni di facciata, è andata sgretolandosi. D’altronde, lo avevamo appena ricordato, partito significa diviso, finirà che – visto l’andazzo – una volta finito in minoranza o anche solo non raggiunta la maggioranza al primo turno, cambierà nome. Stessa sigla, ma che starà per Populismo Democratico; del resto se in Messico esiste e prospera il Partito Rivoluzionario Istituzionale…

Gaetano Saperi

Opinioni

13 Novembre 2015

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