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Cos’è di destra, cos’è di sinistra
Un intervento divertente e divertito di Ivo Germano, sociologo, attento a mode, tendenze, eccessi della nostra Bologna. Citando Giorgio Gaber
Allora, tutto nasce così. Sulla mia pagina di Facebook pubblico questo post. «Con il dottor Stefano Quadrelli ci siamo persi di vista e anche di udito, ma c’è stato un periodo, una quindicina di anni fa, in cui lui (medico della Fortitudo) e io (direttore di Superbasket, ci sentivamo spesso per un’unica ragione. Extrasportiva: il gioco dei grandi temi. Avete presente il quesito sui natali dell’uovo e della gallina? Ecco, il cazzeggio era diventato seriamente divertito. ricordo una sera di luglio a Parigi, in un ristorante messicano in Piazza della Bastiglia (che già la dice lunga o sui nostri gusti o sulle nostre fortune), il coinvolgimento blando degli altri amici e Stefano che il giorno dopo, durante la finale degli Europei fra Italia e Spagna mi telefona da un treno per darmi la sua risposta ragionata. Perché questa rievocazione, perché leggendo i commenti del “Brotha” Ivo Stefano Germano mi viene da chiedergli: ma a Bologna, oggi, che cos’è di destra e che cosa di sinistra?». Come si chiedeva all’inizio del Millennio Giorgio Gaber.
Ivo è uno dei più apprezzati sociologi italiani, insegna all’Università del Molise, per me è come un fratello dopo che ho conosciuto e lavorato per anni di fronte alla scrivania di suo padre, Stefano, uno dei più grandi giornalisti italiani di sempre. Ma l’amicizia cede posto alla stima, quando leggo le impeccabili, divertenti e divertite analisi sulla bolognesità che, appunto, mi hanno indotto a provocarlo. Che cos’ è di destra e che cosa di sinistra oggi a Bologna? Ivo ha risposto così.
«La domanda inerisce le rappresentazioni del mondo nelle più recondite prospettive. Comunque da qualcosa occorre pure iniziare: il pesce rosso nei bistrò è di sinistra, il bonghismo è di sinistra, le textures e i filtri dello smartphone sono di destra, la gita turistica nel pullman scoperchiato è di destra, le colazioni bio sono di sinistra, la bici con la pedalata assistita è di sinistra, i taxi son di destra come i circuiti museali, gli osti speculatori sono la destra, i gestori di abbigliamento dentro i banner shop son di sinistra.Il Bologna di Saputo è la destra, la Virtus è tornata di sinistra, la Similtudo vira a destra a pois. Calcutta, Brunori s.a.s. in quanto neo intimisti sono la destra, Beppe Maniglia è la sinistra popolare».
Io rifletto un po’ e con minore “virtute e canoscenza” sparo: Andrea Colombo è di sinistra, Irene Priolo di destra; quelli del CUA sono di destra, l’ex rettore Ivano Dionigi di sinistra; Monsignor Vecchi di destra, il vescovo Zuppi di sinistra. Un altro amico, Massimo Lenza, detto “Luce a Nord Est”, mi chiede di tortellini e lasagne. I tortellini non sono né di destra né di sinistra e chi li mangia alla panna anziché in brodo, peste lo colga. Le lasagne sono da Prima Repubblica: PRI, PLI, PSDI.
Franco Montorro
1 marzo 2017