Warning: A non-numeric value encountered in /public_html/wp-content/themes/themeforest-2415788-gonzo-clean-responsive-wp-magazine/gonzo/single.php on line 51
Warning: A non-numeric value encountered in /public_html/wp-content/themes/themeforest-2415788-gonzo-clean-responsive-wp-magazine/gonzo/single.php on line 52
Warning: A non-numeric value encountered in /public_html/wp-content/themes/themeforest-2415788-gonzo-clean-responsive-wp-magazine/gonzo/single.php on line 53
Warning: A non-numeric value encountered in /public_html/wp-content/themes/themeforest-2415788-gonzo-clean-responsive-wp-magazine/gonzo/single.php on line 54
Warning: A non-numeric value encountered in /public_html/wp-content/themes/themeforest-2415788-gonzo-clean-responsive-wp-magazine/gonzo/single.php on line 55
Warning: A non-numeric value encountered in /public_html/wp-content/themes/themeforest-2415788-gonzo-clean-responsive-wp-magazine/gonzo/single.php on line 56
Warning: A non-numeric value encountered in /public_html/wp-content/themes/themeforest-2415788-gonzo-clean-responsive-wp-magazine/gonzo/single.php on line 57
Derby: dai televisori Sinudyne ai tortellini di Tamburini per Wilkins
Storie curiose anche lontano dai canestri. Tv, telecomandi per auto, affreschi che sembrano graffiti
Allora: estate 1973, io trascorrevo le vacanze come da molti anni a Genova, con la mamma a casa degli zii. Mio padre mi raggiunse in treno da Bologna portando una copia del Resto del Carlino che annunciava il nuovo sponsor: Sinudyne, Mio padre conosceva Bruno Berti, proprietario dell’azienda che produceva televisori con il marchio Sinudyne, ma non solo. All’epoca e forse anche oggi era prassi comune che articoli come i televisori, ma non solo, venissero prodotti uguali in catena di montaggio e che solo alla fine venissero differenziati con l’involucro con il logo. E nei derby di quella stagione lo slogan dei tifosi bianconeri era: «Alco, ricorda, l’anno scorso vinse la Norda e quest’anno, alla fine, vincerà la Sinudyne».
Dominique Wilkins verrà ricordato, In Italia e soprattutto a Bologna, come l’autore del fallo su Danilovic nel celeberrimo tiro da 4. In realtà non fu né l’unico né il principale responsabile di quella storica disfatta anche se nella gara precedente, in casa, sbagliò allo scadere il tiro della vittoria definitiva. Poi, allora, ci sarebbero Myers che in Gara 5 commette uno stupido fallo su Nesterovic, convinto che la gara sia chiusa e che quindi ci stia l’uscita per la standing ovation e Fucka, che prima del secondo libero mostra il suo nervosismo prendendo tempo con la scusa di allacciarsi una scarpa e paga dazio sbagliando il tiro e dando avvio alla famosa azione virtussina diventata leggendaria. Ma torniamo a Wilkins, grande giocatore nella NBA, un lusso nella Serie A pur frequentata da grandissimi giocatori. Arriva a Bologna insieme a David Rivers e ai due la munifica società concede intanto un primo alloggio di extralusso, l’Hotel Majestic allora Baglioni in Via Indipendenza. E Wilkins chiede perché sui muri ci siano dei graffiti, che invece erano affreschi dei Carracci. Poi, un giorno, si lamenta perché la sua macchina non va. Arriva l’addetto e gli dice che in realtà ha un telecomando scarico e lui fa una faccia come se gli parlassero di fantascienza. ma l’episodio più bello riguarda il pranzo precampionato organizzato all’Accademia dei Notturni di Budrio da Franco Tamburini, tifosissimo e titolare della più famosa rosticceria – termine riduttivo – di Bologna e che diversi anni dopo ha aperto una succursale anche a Tokyo nell’esclusivo quartiere della Ginza. Tamburini, la testimonianza è sua, nota che Wilkins non mangia quasi niente e allora gli chiede il perché. Wilkins risponde che sta a dieta perché ogni tortellino mangiato rappresenterebbe per lui un mese in meno di carriera, quindi molti soldi in meno. Al che il paffuto Tamburini sbotta: «Io ne mangio come e quanto mi pare, ingrasso e me ne frego e forse ho più soldi di te».
Franco Montorro
5 gennaio 2017