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Fortitudo Dream Team
Seconda puntata di un gioco: dopo la Virtus ecco che immaginiamo la supersquadra Fortitudo, con tutti i giocatori-simbolo degli ultimi 40 anni
Regole del gioco: citiamo solo chi io e il prezioso amico Enrico Schiavina abbiamo visto giocare e in relazione al segno lasciato a Bologna e non altrove. Proponiamo una squadra di soli italiani e una di soli stranieri e ci giochiamo due jolly. Non parliamo solo di qualità tecniche ma di impatto e di segno impresso a Basket City.
Prima però ricordiamo gli esiti dell’analogo procedimento per la Virtus e che di queste squadre parleremo a lungo mercoledì prossimo dalle 9.30 alle 10.30 su Radio Nettuno. Qualcuno ci darà dei nostalgici, qualcuno capirà che abbiamo avuto la fortuna di vedere da una tribuna privilegiata il meglio del basket bolognese, italiano ed europeo. In qualche caso anche mondiale.
Virtus, allora: Caglieris, Brunamonti, Bonamico, Villalta, Binelli; Richardson, Danilovic, McMillian, Driscoll, Cosic. Due jolly? Qualche dubbio a scegliere uno fra Rigaudeau e Van Breda, ma nessuno su quello che possiamo anche non aver inserito in nessuno dei due quintetti perché dotato di doppio passaporto, quindi contemporaneamente italiano e straniero: Manu Ginobili. Da podio, in ogni caso.
Andiamo con la Fortitudo e con Enrico: Bucci, Leon Douglas, Jordan, Schull, Vrankovic fra gli stranieri. George ha segnato l’epoca del passaggio della maturità ad alto livello. Leon ha confermato il salto di qualità così come il Jordan più amato a Bologna, Charles. Schull è Schull e basta, anche se non entra negli ultimi 40 anni: un simbolo come lui va inserito di default. Vrankovic è stato dominante e fondamentale nella stagione del primo scudetto, un pivottone vecchia maniera.
Italiani: Basile, Myers, Mancinelli, Fucka, Pellacani. Il “tiro ignorante”, la qualità e l’atletismo, poi in mezzo Fucka inimitabile per quello che sapeva fare con quel fisico e nonostante quel fisico. E poi il Mancio e Black Nino: Fortitudo allo stato puro. Anzi: antivirtusssini nel DNA.
Chi resta fuori? Belinelli, magari Davide Lamma, forse Starks, certo ci sono suggestioni per Gilmore e rimpianti per Hawkins. Tanta simpatia per Gil Mc Gregor e poi ci sarebbe l’altro “brotha” Douglas, John: che però ha giocato qualche partita anche nella Virtus… Evabbeh, è toccato anche a Caglieris e Bonamico, Jaric e Frosini e Savic.
Franco Montorro
31 Marzo 2016