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Gaetano Curreri e una canzone su Basile? Chissà…
Premiato al tradizionale e prestigioso Premio Reverberi il cantante degli Stadio ha parlato di basket e musica e lanciato una suggestiva ipotesi
Per i non addetti ai lavori: il Premio Reverberi, giunto quest’anno all’edizione numero 31 è la più importante manifestazione del suo genere e premia i migliori in ogni specializzazione del basket. Ha due peculiarità: lo possono vincere solo italiani e lo si può vincere una sola volta, indipendentemente dalla categoria. Per fare il più classico degli esempi, Romeo Sacchetti che lo ha vinto da giocatore non avrebbe potuto essere premiato come allenatore l’anno dello storico scudetto di Sassari. Organizzato dal comune di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, anche quest’anno l’Oscar del Basket – come viene chiamato – ha premiato le eccellenze della nostra pallacanestro e come spesso è accaduto, la Fortitudo è stata toccata e non di striscio. A Santi Puglisi è andato il Premio alla Carriera. Gustoso retroscena, prima che la cerimonia di premiazione avesse inizio lo storico allenatore e dirigente mi ha preso da parte (insieme a Lorenzo Dallari ero io il conduttore della serata) dicendo. «Per favore non chiedere della paletta!», in riferimento al famoso derby. Sul palco ha ricordato il suo lungo impegno nel basket, le 12 (dodici!) finali scudetto affrontate in prima linea. Quando gli è stato chiesto quali siano stati i giocatori a cui è rimasto più affezionato ha risposto senza esitazioni: «Myers, poi Magnifico e Basile che sono pugliesi come me». Di quest’ultimo ha raccontato la frenetica trattativa in corsa contro il tempo per riuscire a tesserarlo per la Fortitudo, con il segretario della Lega Crovetti che scandiva a voce alta il count down e la valigetta dell’agente con il contratto del “Baso” che non si trovava più, perché era finita sotto una poltrona. A Santi avevamo riservato una sorpresa, senza sapere che avrebbe citato Basile, perché era già stato preparato un filmato in cui Gianluca, da Capo d’Orlando, salutava Puglisi scherzando sulla ormai comune vita da pensionato.
L’eccezionalità della serata del Reverberi è stata ribadita con un intervento quasi a sorpresa, quello di Gaetano Curreri leader degli Stadio, che Champion – main sponsor della manifestazione – ha voluto attribuirgli così come ad altri in passato per premiarne la figura al di là dei meriti specifici nel basket. Diciamo che è stato premiato il tifo passionale, romantico, mai sopra le righe; in particolare quello bolognese fatto anche di tanta (auto)ironia. Come quando ha ricordato il suo doppio legame con Reggio Emilia: «La grande paura del 1992, quando Alibegovic ci salvò da una retrocessione che forse avrebbe segnato per sempre la storia della Fortitudo. Poi, nel 2016, ho vinto il Festival di Sanremo e proprio a Reggio Emilia la Virtus è retrocessa per la prima volta nella sua storia. Lo so che gufare è da tifosi ignoranti, ma noi siamo anche questo». La parola ignorante è stata immediatamente messa in relazione con Basile e qui è partita la vena romantica di Curreri: «Lui è stato un giocatore davvero emozionante, la conferma che la pallacanestro è lo sport più bello del mondo e per noi fortitudini con l’aquila invisibile tatuata sul petto il simbolo di una comunità che fa scelte di cuore, vedi quella di Lamma che a 40 anni, per la effe, si toglie la giacca da dirigente e torna a giocare». Una delle canzoni più belle, fra quelle recenti degli Stadio, è “Gaetano e Giacinto”, dedicata a Scirea e Facchetti, due dei campioni più forti e corretti nella storia del calcio mondiale. Curreri conferma che con il suo gruppo sta scrivendo una canzone su un altro mito del calcio, Gigi Buffon, e alla domanda precisa se abbia mai pensato a un brano per Basile risponde con un “perché no?” che la dice lunga sulla stima per l’uomo prima che il giocatore e che fa pensare ad un altro capolavoro in musica. La storia c’è tutta, il titolo anche, diremmo: “Il tiro ignorante”.
Franco Montorro
21 febbraio 2017