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Il Bologna che verrà
A un punto dalla matematica salvezza, il Bologna progetta il suo futuro. Sarà importante non solo rafforzare ma anche ringiovanire. E sul Ds…
Salvezza in cassaforte, il Bologna può pensare al prossimo futuro, anche se per progettarlo un’occhiata indietro bisognerebbe darla e non tanto per gli errori della gestione Rossi, quanto per il prolungato appannamento di quella di Donadoni. Un Bologna che nel complesso ha quasi sempre giocato bene con le “grandi”, Napoli a parte nel ritorno, ma che un bel po’ di punti li ha persi in maniera non diciamo distratta e questo atteggiamento complessivo in una stagione da 6 e mezzo non è che lasci del tutto tranquilli per il domani. Ad un certo punto della stagione sembrava una squadra forte e bisognosa di pochi ritocchi, invece è una formazione che ha mostrato carenze precise e che ha bisogno di interventi decisi e precisi per non ripiombare (intanto) nel baratro dell’incertezza. Al di là dei ruoli, ma restiamo dell’idea che difesa e attacco siano i settori preponderanti, la squadra va per così dire aggiornata in ogni dove e questa esigenza potrebbe diventare una virtù. Perché Saputo è munifico ma non gonzo e dunque i soldi non vorrebbe buttarli o comunque spendere più del giusto. Il primo nodo riguarda il Ds. Di nomi ne sono stati fatti tanti, quel che è certo è che dovrà agire in piena sintonia non solo con Donadoni ma anche con Fenucci. Sul mercato non dovrà fare le nozze con i fichi secchi, ma cercare giocatori non tanto da plusvalenza, quanto vogliosi di fare bene su quello che è tornato ad essere un palcoscenico di rilevanza nazionale. C’è tanto da vedere e tanto da scommettere in Serie B e in Lega Pro.
Poi c’è probabilmente da vendere qualcuno per fare cassa e gli indizi puntano tutti su Diawara, che a una quindicina di milioni di euro dovrebbe trovare acquirenti certi. Un po’ più di ossigeno per il Bologna, che serva però a “pompare” il mercato. Cercando un altro Diawara? Non solo. C’è un aneddoto raccontato da Marcello Lippi che spiega bene come per gli acquisti sia importante cercare alternative, non solo sostituti. Raccontava l’ex Ct della Nazionale che quando era alla Juventus un giorno l’Avvocato Agnelli gli disse che dovevano vendere Zidane, ma che un altro Zidane lo avrebbero trovato. Lippi rispose che non poteva esserci un altro Zidane e oggi ricorda che con i soldi della cessione del francese la Juve comprò Buffon, Cannavaro, Nedved e Thuram. Non si trova un altro Diawara, ci si adegua e si cerca qualcosa d’altro.
Franco Montorro
28 Aprile 2016