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Il Civolani ingannato
Un Ferragosto di quasi 50 anni fa con due “folli” che dovevano tenere nascosta la loro impresa
E’ la settimana precedente il Ferragosto del 1966 e già da qualche giorno Piero Parisini e Beppe Lamberti, dirigente il primo e allenatore il secondo, stanno lavorando ad un progetto folle, l’acquisto per la Fortitudo del diritto di giocare in Serie A, obiettivo sempre mancato sul campo. Sono ancora giovani, non hanno raggiunto i trent’anni e hanno forse l’incoscienza della loro età nello sperare di poter rilevare i diritti della Sant’Agostino, altro club bolognese che aveva sì deciso di lasciare la pallacanestro ma che chiedeva una buonuscita di una ventina di milioni. Che i due e nessun altro nella Fortitudo dell’epoca potevano avere a disposizione, almeno non in quei giorni, a meno di non correre tutto il giorno su e giù per banche e possibili finanziatori, nella città già mezza deserta.
Piero Parisini è stato un personaggio eccezionale per tutta la pallacanestro italiana, a partire dal suo ruolo di primo segretario nella neonata Lega Basket, ed è stato un amico vero e un cestofilo di grande cultura e spessore, che scherzando sulla sua testa calva veniva definito come “la persona più lucida del basket italiano”. Ed è da lui che a sua tempo ho appreso un retroscena curioso e simpatico sulla definizione finale di quella estenuante trattativa in lotta contro il tempo e senza l’aiuto del portafoglio.
Il giorno doveva essere il 12 agosto 1966. I soldi erano stati trovati, nell’ignoranza incosciente di sapere come sarebbero stati restituiti, e i diritti passano alla Fortitudo. Accordo raggiunto in un ristorante di Via della Grada. Con l’accordo fra le parti di non renderlo pubblico prima di Ferragosto. Estenuati, Parisini e il cosiddetto “Pastore di tori” Lamberti, escono nell’afa della città deserta e nella quale non deve essere difficile mantenere il segreto per altri quattro giorni. Arrivati all’angolo con Via San Felice vedono avanzare, come un pistolero nel mezzogiorno di fuoco dei western, Gianfranco Civolani. Che si meraviglia di vedere i due insieme lì e a quell’ora di quel giorno e chiede solo, sibillino, se ci sono novità. I due assicurano di no, che sono lì solo per caso e che stanno per andare al mare e che al destino della Effe ci si penserà più avanti. Dopo Ferragosto, saputo della balla colossale, Civolani toglie il saluto a Lamberti per qualche giorno. «Con me il silenzio sdegnato durò almeno un paio di mesi», ricordava il mai troppo compianto Piero Parisini.
Nella foto, la presentazione della Fortitudo Cassera sul primo numero di Giganti del Basket, novembre 1966.
Franco Montorro
31 Ottobre 2015