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Maigoduti ma benvoluti
Alberto Bortolotti ci racconta come da un’iniziativa scherzosa ne sia nata una di carattere molto più solidale
Penso di essere in buona compagnia quando sostengo che i tifosi devono fare i tifosi e i giornalisti i giornalisti, conoscendo bene l’effetto deleterio, sempre e comunque, del mescolare le cose soprattutto sui social network, quei moderni bar senza consumazione che da autostrade della comunicazione troppo spesso si riducono a sentieri selvaggi. Questa per fortuna è una storia più leggera, di quella leggerezza che non significa superficialità ma autoironia. Accade che a Bologna, sui vari forum legati alla squadra di calcio, quei giornalisti un po’ critici nei confronti di gestioni societarie che lasciano perplessi, e l’attuale non costituisce un’eccezione, i critici, insomma – che è poi il loro mestiere – vengano chiamati con l’appellativo di “Maigoduti”, ovvero tacciati di eterna e ingiustificabile insoddisfazione. Alberto Bortolotti è uno di questi e poco conta che anche nel suo caso la fede rossoblù sia di vecchia data e di comprovata forza, i giornalisti sono una “vil razza dannata” e vengono fatti decadere al ruolo di giornalai – mestiere nobilissimo, peraltro – ed etichettati, ma il “Bortolo”la prende in (sor)ridere e si proclama presidente del Club dei Maigoduti, con tanto di tessera e a quel punto… A questo punto il racconto continua ad opera dello stesso Alberto.
«Gli amici di Sergio Isabella, quel gruppo che ha aiutato e sostenuto fino all’ultimo l’ex giocatore del Bologna malato di Sla, è rimasto attivo ed è venuto a conoscenza delle condizioni di salute di una ragazza, Simona Spadoni,afflitta da una malattia rara ma crudele, il morbo di Wilson che da quattro anni la costringono in pratica all’immobilità. Si sta curando a Santiago di Compostela, in Spagna, dove ha trovato la speranza di riuscire a tornare a parlare e a usare le mani e gli occhi. La sua famiglia deve però spendere oltre 5000 euro al mese e, informato dagli Amici di Sergio Isabella che avevano iniziato ad aiutare Simona, mi è venuto in mente di creare una tessera del Club dei Maigoduti, 1000 tessere a numero chiuso al costo di 10 euro, per dare una mano ancora alla ragazza. devo dire grazie a due persone stupende che gratis hanno reso possibile ideazione grafica e stampa di questa tessera: Fabrizio Marini, della HQ Computer di Zola Predona e Fausto Zuffa, di Castel San Pietro Terme, che lo stampatore. Sono stati realizzati anche 50 portachiavi del Club. La tessera per scherzare un po’ sulle cose del calcio e per riflettere su altre più serie della vita si trova nella sede di Radio International/Nettuno in Viale Togliatti, presso Luca Elettronica in Via Emilia Levante e da Fabrizio a Zola Predosa».
Dieci euro sono una spesa minima e 1000 tessere sono un obiettivo raggiungibilissimo, grazie ai Maigoduti che hanno avuto l’idea e si spera grazie soprattutto a chi comprende che il calcio è qualcosa di più di una gara nel weekend e polemiche nel resto della settimana; in fondo esiste anche una forma benigna di tifo ed è quella dell’unione che fa la forza, godimenti a parte.
Franco Montorro
31 Ottobre 2015