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Nuove maglie di V e F, belle o brutte? Meglio pensare a cercare tifosi giovani
Sarà la stagione del primo derby in A2. Alla vigilia del via del torneo fanno discutere le nuove maglie. Ma c’è un altro problema, più di fondo…
Queste righe potevano stare meglio nella sezione WWF, ma non riguardando il solo fattore agonistico ho ritenuto giusto inglobarle altrove, anche perché il discorso porta comunque lontano dal campo. Lo sappiamo ed è inutile ripeterlo più di una volta: torna il derby, ma per la prima volta alla periferia del basket italiano. In A2, per merito della Fortitudo che l’aveva conquistata e per la Virtus che invece ci è appena caduta e già questo fatto rappresenta un bello spartiacque fra gli umori delle due tifoserie. La prima sono convinto che avrebbe barattato la mancata promozione della passata stagione con la retrocessione delle Vu Nere. La seconda, come dev’essere capitato alla Juventus nel 2006, ancora non ha capito bene dov’è. Con una differenza fondamentale: la squadra bianconera del calcio era al top mondiale e i suoi tifosi presero la retrocessione a tavolino come un insulto, restando sempre compatti a sostenere quella formazione di assi che poi dominò la Serie B. La squadra bianconera del basket era da anni ai margini di un campionato sempre di più secondario in Europa e la retrocessione se l’è guadagnata sul campo nella peggiore annata della sua storia, dopo un progressivo assottigliamento del numero dei suoi abbonati.
All’inizio della nuova stagione fanno un po’ discutere le scelte sulle divise da gioco di entrambe. Io non entro nel merito, sono tutto fuorché un esteta, e so che nel calcio stiamo assistendo a brutture ben più devastanti di quelle che accadono in una pallacanestro che di per sé propone arlecchinate motivate dalla presenza di più sponsor sulla stessa maglia, ma “pecunia non olet” e quindi… Sposterei il dibattito su un’altro aspetto della questione, ovvero – a proposito di impoverimento – del crollo veloce e poi continuato dell’abbigliamento legato alle due squadre. Lasciamo stare i palasport, ma fuori, per strada… Io non conduco vita da eremita, a Bologna, ma a parte qualche ormai quasi coetaneo tifoso Fortitudo io non vedo mai nessuno più con il cappellino della Virtus o la felpa della F. E il peggio forse deve ancora venire, perché mentre negli anni ’80 e ’90 la nostra città era invasa da ragazzini con la maglia “Odio il brodo” o con il cappellino del ragno di Danilovic, adesso li vedi quasi solo con simboli calcistici, ma non è certo la competizione con Messi o il Bologna FC il problema di fondo. E’ che Fortitudo per lungo tempo dopo il 2009 e Virtus da meno tempo ma in maniera più rovinosa non si sono giocate solo la vecchia passione, ma hanno messo a rischio la sopravvivenza della stessa nella fascia più giovane dei tifosi, quella che ha sempre dato forza di rinnovo agli spalti. E chi rischia di più è, non troppo paradossalmente, quella che di tifosi ne ha sempre avuti di più, la Virtus.
(Foto Virtus/Roberto Serra)
Franco Montorro
1 Ottobre 2016