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Ora e sempre desistenza?
Secondo La Stampa gli accordi nazionali fra Lega e Movimento 5 Stelle comportano una desistenza grillina a Bologna. Che però apre scenari nuovi
Premessa personale: ho molta fiducia nel rigore tutto sabaudo della Stampa, giornale con il quale ho collaborato qualche anno fa e che me la dimostrò nella trattazione dell’affare Cazzola: lo scoop per la sua discesa in campo per le Comunali, a suo tempo snobbato dai quotidiani locali e poi invece effettivamente avvenuto.
Quindi, se leggo sulla Stampa che per le amministrative di giugno c’è un patto Lega M5S leggo con particolare curiosità e attenzione il testo dell’articolo visto che nel sommario sotto il titolo si fa riferimento anche a Bologna.
«Un patto occulto di desistenza tra Lega e Movimento 5 Stelle per lanciare (…)
i due candidati leghisti a Bologna e Novara. Una desistenza mascherata, che prevede il voto disgiunto nelle quattro città: a Roma e Torino i leghisti metteranno una croce sulla propria lista e sulla candidata sindaca grillina, in cambio a Bologna e Novara il M5S non si scalderà troppo per far arrivare al ballottaggio i propri candidati lasciando spazio a quelli del Carroccio», scrive Francesco Bei.
Intento comune: affossare del patto quel che resta di Forza Italia e satelliti e farlo secondo le previsioni, che per quello che riguardano Bologna considerano dati storici e difficilmente modificabili: non passa niente di destrorso, non ci danniamo più di tanto ché è inutile, concentriamoci altrove. Del resto le figure dei candidati della trimurti anti PD FI, Lega, M5S erano quelle che erano e sono quel che sono e la parola desistenza rivela il fallimento di un’opposizione che non ci ha mai creduto veramente e che alla resa dei conti ha solo provveduto a spostare di pochi centesimi il valore del principale protagonista politico attuale in Emilia Romagna: l’Astensionismo con la A maiuscola, al 63%.
Dunque, per quello che riguarda Bologna, la rassegnazione alla conferma al primo turno del “sistema”attuale? Forse sì, forse no se l’alternativa al PD fosse reale ed efficace perché poi al ballottaggio l’effetto calamita di voti contro potrebbe essere sorprendente. Per cultura e forma mentis ho praticato solo il tifo pro e infatti qui commento solo in maniera oggettiva, o prevedo quello che potrebbe succedere se l’annunciata desistenza a destra diventasse realtà. Possibile che lo sia.
Franco Montorro
9 Marzo 2016