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Quartieri ridotti di numero, ma…
Il numero subirà una sforbiciata. Criticabile nella forma più che nella sostanza
La Città Metropolitana, ammesso che qualcuno sappia come e quando funzionerà non era nemmeno immaginabile quando nel 1985 a colpi di accetta i 18 quartieri di Bologna furono ridotti a 9 anche con denominazioni azzardate e perfino arbitarie, soprattutto in certi accorpamenti. Ad esempio, il centro storico che era diviso nelle quattro sezioni (Malpighi, Marconi, Galvani e Irnerio) è stato diviso e accoppiato a identità invece periferiche (si maligna anche per questioni politiche, per annacquare il conservatorismo prevalente dentro le mura, come è stato per il nuovo quartiere Santo Stefano), mentre semmai meritava e meriterebbe ancora una sua identità unica per via di tutta una serie di questioni legate al traffico, alle attività commerciali, a quelle turistiche e all’Università.
L’unico quartiere ben delineato e non toccato fu ed è Borgo Panigale, che ha una importanza fondamentale da un punto di vista viario e aereoportuale. Qui il confine era ben definito dal Reno, che dà il nome all’attuale quartiere che ingloba i vecchi Santa Viola e Barca. Ci sta, anche se la Barca “insiste” sull’estrema propaggine del Costa-Saragozza verso Casalecchio. Ci dovrebbbe essere una grande fusione, che però non dovrebbe nemmeno lontanamente mettere in discussione il nome Borgo Panigale, preponderante, radicato ed anche bel biglietto da visita per quelli che arrivano a Bologna da Ovest, Sud Ovest.
Il Navile ingloba parte degli ex quartieri Lame, Corticella e Bolognina. Il Saragozza fa riferimento a Malpighi e Costa-Saragozza, il Porto a Marconi, Saffi e parte dell’ex Lame, il Savena a San Ruffillo e Mazzini, il Santo Stefano, Murri, Colli e Galvani, il san Vitale al precedente San Vitale e Irnerio. Strada più o meno, isolati dentro o fuori.
Trent’anni dopo le nuove condizioni di viabilità, popolazione ed edilizia hanno suggerito un cambiamento che però parte con il piede sbagliato continuando a sezionare il centro, che invece dentro i viali meriterebbe una “municipalità” tutta sua. Mentre invece i piani della Giunta comunale sembrano voler insistere sul suo smembramentoallargamento alla periferia.
Allora: stabiliti Borgo Panigale e Centro storico come due dei sei quartieri previsti nella riforma e largamente insoddisfacenti in una prima suddivisione fatta un tanto al chilo, bisognerebbe considerare il fatto che Bologna ha un asse viario Ovest-Est coincidente con la Via Emilia che faciliterebbe la prima scelta di base, vedi ad esempio la netta differenza fra il nord e il sud da Porta Maggiore (Mazzini) a San Lazzaro, soprattutto nel primo tratto.
La nostra proposta estrema di suddivisione per quartieri è questa:
1) Centro Storico;
2) Borgo Panigale: ampliamento di Borgo Panigale a Nord e Sud della via Emilia fino alla alla fine dell’Asse Attrezzato Sud Ovest in corrispondenza di Via Prati di Caprara;
3) Colli: delimitata a nord dallla Via Saffi, poi dai viali fino a Porta Santo Stefano e ancora Via Murri, Via degli Orti e Via degli Ortolani.
4) Savena: limite nord costituito dalle Via Mazzini, Emilia Levante e Dozza, a sud dal territorio del quartiere Colli.
5) Ma volendo anche 5 e 6 per due quartieri chiamati Bolognina e San Vitale: limite inferiore costituito dalle vie Saffi, Mazzini, Emilia Levante e Dozza.
Franco Montorro
20 Ottobre 2015