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Stadio: forse non tutti sanno che…
Aneddoti e curiosità nei 70 anni del quotidiano: dal gentleman inglese perfetto per… i funerali all’impegno nella stagione dello scudetto 1964
L’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna ha organizzato un altro degli eventi formativi prescritti per legge per gli iscritti e ha colto l’occasione dei 70 anni dalla fondazione di Stadio per proporre storie e racconti ancora oggi esemplari. Da Italo Cucci ad Adalberto Bortolotti, da Gianfranco Civolani a Giuliano Musi, da Arturo Ciccarelli a Luciano Parisini, tutti hanno contribuito a rinverdire un’avventura fatta di episodi significativi. Eccone alcuni, riportati senza ordine cronologico ma in base alle testimonianze degli intervenuti, a partire da Claudio Santini, che ha ricordato le ragioni della nascita di Stadio.
Fra il 19 e il 20 aprile 1945 il Resto del Carlino chiude i battenti per evidente, passata connivenza con il regime fascista e la disposizione del comando alleato al Cln fu quello di trasportare il Corriere di Firenze a Bologna e trasformarlo in Corriere dell’Emilia. Ma non solo per ragioni di campanile la cosa qui non piaceva e allora ecco la nascita di un giornale d’emergenza: la Rinascita. Verso fine luglio di quell’anno, altri giornalisti realizzano un supplemento settimanale e lo chiamano Stadio, che prevale sull’alternativa Mondo Sportivo. Viene stampato in 18.000 copie e se ne vendono 14.000 al prezzo di 5 lire. Passano gli anni e il giornale da bisettimanale diventa trisettimanale e poi quotidiano.
Gli sport che vanno fotte sono boxe e ciclismo, ma anche motori e infatti nel 1953 Stadio si inventa il Motogiro, risposta rombante al Giro d’Italia: centinaia e centinaia di centauri scatenati per le strade italiane. Non sempre in maniera fortunata, viste i numerosi incidenti anche mortali. E allora il giornale per quel periodo faceva venire in Italia un compito gentiluomo inglese che andava ai funerali per porgere le condoglianze di Stadio.
Il calcio non aveva la preponderanza di oggi, anzi iniziò a farsi largo solo nel decennio successivo alla fondazione, con punta massima di interesse e di importanza nella stagione 1963 dello scudetto, quando Stadio supportò il Bologna nei tristi giorni della questione doping e della rivalità virulenta con l’Inter. Al termine del vittorioso spareggio di Roma il capitano rossoblu Mirko Patinato (nella foto, con Concetto Lo Bello eArmando Picchi salì gli spalti dell’Olimpico per andare a ringraziare i giornalisti bolognesi in Tribuna Stampa: «Grazie, senza di voi non ce l’avremmo mai fatta».
Altre storie nella prossima puntata
Franco Montorro
14 Dicembre 2015