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Tutti in Goro: Bologna insegna(va)
Il problema profughi è antico da un bel po’ di anni. Profughi, perché migranti sono stati e sono quelli che vengono qua per studio o per lavoro
La vicenda delle barricate per impedire l’arrivo a Gorino (andate a vedere sulle cartine geografiche che razza di luogo sia e dove sia) ha provocato le ovvie polemiche contrapposte. Io resto dell’idea che ogni danno alla res publica, il bene comune come lo è una strada vada preservato e che e forze dell’ordine avrebbero dovuto spazzar via tutto con l’1%medio di sforzo rispetto a quello occorrente per un’occupazione sindacale o studentesca, ma non è questo il punto.
Ah, scusate, non vi ho detto perché questo articolo appare su bolognain.info ed è perché quella frazioncina isolata e isolante di Gorino è a 128 chilometri da Bologna, dai come arrivare a Cattolica, però ci vogliono almeno due ore di macchina, la maggior parte ai 40 all’ora in mezzo ad una natura che non si può dire lussureggiante – mica siamo in Florida – ma particolare sì. In autunno piacente proprio solo per Birdwatchers, ma qui si lavora, ci si sbatte, si va a vongole e infatti io da ragazzino che andavo al mare a Genova non mi sarei mai sognato di visitare gli stabilimenti Ansaldo di Cornigliano e Sampierdarena. Posto più da confino mafioso, se ancora li fanno, che da “prego si accomodi”.
Questo per dire che la ventina di donne e bambini destinate là avrebbero solo destabilizzato una consolidata situazione quasi tribale di isolamento ben nota a chi conosca la realtà delle tribù, scusate comunità, del Delta del Po ferrarese. Lontanissime fisicamente da tutto, chiuse quanto tribù amazzoniche e non ne faccio loro una colpa specifica. Isolate e dunque chiuse, monotematiche nel modo di vivere (vongole, animale quasi simbolo in fatto di chiusura) ma soprattutto drammaticamente chiuse e isolate e magari l’arrivo di quella ventina di persone poteva rappresentare un’occasione di apertura verso un mondo che è lì a pochi chilometri ma che viene rifiutato. Un esempio? Scrive Repubblica che qualcuno di Gorino attacca il parroco perché si è schierato a fianco delle residenti asilo: «Non è nemmeno di qua, ma di Bosco Mesola». Quattro chilometri di distanza, anni luce di ignoranza per chi lo ha detto.
Franco Montorro
27 Ottobre 2016