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V come Vergogna
La peggiore Virtus della storia “conquista” la prima retrocessione. Meritatissima per quanto fatto in campo, in panchina e dietro le scrivanie
Si preparino, Claudio Sabatini e soprattutto Alfredo Cazzola perché nei prossimi tempi ovunque vadano, dal benzinaio come dal barbiere, troveranno qualche virtussino che chiederà loro di riprendere in mano questa povera Virtus. La peggiore della storia e nello specifico di questo campionato, dunque giustamente retrocessa.
E preparatevi tutti a leggere e a sentire ipotesi di coinvolgimento di salvifici magnati: da Zanetti a Marchesini, dalle Coop all’Unipol, da Saputo a Tacopina. Perché l’idea base è quella: servono i soldi.
Vero fino d un certo punto, perché bisogna saperli poi spendere e la Virtus quest’anno – e non solo – li ha spesi male.
Dunque, subito dopo la pagina più vergognosa nella storia del club – la più dolorosa era stata quella della radiazione – il tifoso virtussino resta sospeso fra l’amarezza di ieri e la speranza per domani. Quasi senza punti fermi, ma se i colpevoli è più facile inventarseli che cercarli in questo caso è più semplice trovare gli innocenti: Alberto Bucci e qualche giocatore. Italiano. Agli altri cosa volete che freghi della storia, del Virtus Pride eccetera? Mentre quelli che non giocavano, dall’area tecnica alla Fondazione hanno mostrato un totale di limiti – sia chiaro, ognuno per quello che sapeva, faceva e metteva in denaro – da temere quasi più per il futuro che per l’attualità. Errare humanum est, perseverare…
Infine, tre considerazioni: 1) Giocare in A2 significa passare ad una situazione dilettantistica per cui tutti i contratti in essere, professionistici, vengono annullati; 2) Il numero di mercenari stranieri cala drasticamente e questo potrebbe anche non essere cosa malvagia; 3) Quel campionato a imbuto è pericolosissimo, perché la promozione è una sola e allora o fai lo squadrone oppure ti perdi.
Poi, sentirete anche parlare di Caserta che non si iscriverà, ma anche fosse la sostanza resta la stessa: V come vergogna.
Franco Montorro
5 Maggio 2016