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Virtus Dream Team
Un gioco: immaginare la supersquadra Virtus, con tutti i giocatori più forti visti negli ultimi quarant’anni. Poi replicheremo con la Fortitudo
Il Corriere dello Sport – Stadio ha riproposto un vecchio gioco che si è sempre fatto, quello delle squadre di calcio ideali assemblando i più forti giocatori di ogni epoca ruolo per ruolo. Una sorta di Dream Team, anche se quello di Barcellona 1992 resta, sul campo e concretamente, la più forte squadra di tutti i tempi in tutti gli sport. Il quotidiano parte con il Brasile, cinque volte campione del mondo e dunque la scelta a parte Pelé non è semplicissima dovendo scremare fra generazioni di veri fenomeni.
Qualcosa del genere provo a fare per Basket City, partendo dalla Virtus e se da un lato mi trovo in difficoltà dovendo pescare fra molti talenti, dall’altro ho la fortuna di poter proporre due quintetti abbastanza omogenei. Regole del gioco: cito solo chi ho visto giocare e in relazione al segno lasciato a Bologna e non altrove, propongo una squadra di soli italiani e una di soli stranieri e mi gioco due jolly.
Caglieris, Brunamonti, Bonamico, Villalta, Binelli sono i cinque italiani di una squadra che alterna fisicità a cuore, tecnica a combattimento. Poca fantasia, forse e molta concretezza, squadra per quattro quinti perfetta per i dentro e fuori dei playoff. Binelli dava meno sicurezza, ma la sua carriera è stata comunque da protagonista e con un po’ di grinta in più in Italia non l’avremmo mai più visto.
Richardson, Danilovic, McMillian, Driscoll, Cosic gli stranieri: estro e intelligenza, duttilità e sacrificio, talento e spirito di squadra. In quattro casi su cinque alla Virtus con un carico da 11 di esperienza e leadership, con Danilovic che arrivò qui come rondine a primavera e che poi ha compiuto l’impresa più indelebile nella storia bianconera: il canestro da 4.
Siamo a 10, mi restano due jolly e in fondo le squadre sono di 12 elementi. Se ho qualche dubbio a scegliere uno fra Rigaudeau e Van Breda, non ho dubbi nel dichiarare il mio preferito, quello che posso anche non aver inserito in nessuno dei due quintetti perché dotato di doppio passaporto, quindi contemporaneamente italiano e straniero: Manu Ginobili.
Dite la vostra e aspettate che faccia lo stesso gioco per la Fortitudo
Franco Montorro
28 Marzo 2016