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Quando Schull piangeva ricordando il derby
I miei derby, dal primo nel ’73, all’ultimo – come tutti – nel 2009. In mezzo tante cose ma soprattutto tanta gente. Ecco qualche altro aneddoto “diretto”
Sono stato Direttore di Superbasket e Giganti del Basket per quasi dodici anni, da febbraio 1997 a dicembre 2008 e dunque, cambiata rotta pochi mesi prime dell’ultimo derby della storia il 29 marzo 2009, posso affermare di aver vissuto da una posizione privilegiata l’età dell’oro di Basket City. Anche quella di piombo per la Virtus dal 2003. Normale quindi che la maggior parte dei ricordi esaltanti arrivi da quel periodo.
Ma non solo. Ad esempio, febbraio 1992. Sono a Orlando per l’All Star Game NBA e la città dove è tornato a vivere Gary Schull non è lontanissima. Vado a Indialantic, un tiro di schioppo da Cape Canaveral e da Daytona. Un’isola collegata con la terraferma: il “Barone” là, costruisce e vende case e nella sua, nel suo studio, ci sono solo due foto del suo passato di cestista. Una al college e una in maglia Fortitudo. Che quell’anno naviga in cattive acque e infatti si salverà al fotofinish. Schull nel rievocare il suo periodo bolognese e soprattutto i derby si commuove mentre sciorina una serie di nomi di compagni e avversari dell’epoca
Derby di Eurolega del 2001, Gara 3 al PalaDozza: sul 2-0 nella serie la Virtus si presenta all’ultimo quarto sotto di 18. Quasi spacciata Nel time out fra i tempi Messina dice ai suoi: «Proviamo a partire forte e a recuperare cinque-sei punti per dare l’impressione che possiamo riaprire la gara. Impressione? Impressionante il 25-1 che firma la rimonta, il sorpasso e la vittoria delle Vu Nere.
L’anno penso fosse il 1997, la stagione del derby di ritorno in campionato la primavera. Alfredo Cazzola e Giorgio Seragnoli arrivano insieme, come vecchi amici, al PalaDozza. Cose che possono succedere solo a Bologna. La Fortitudo strabatte la Virtus con un grande Dan Gay e afine gara io chiedo a Seragnoli se con quel trionfo la squadra biancoblu si sia definitivamente affrancata dal complesso di inferiorità nei confronti delle Vu nere. La risposta positiva mi ispira uno dei titoli di Superbasket che ricordo con maggiore affetto: Indipendence Gay.
Curioso che il derby venga spesso ricordato, nelle sue pagine più memorabili, in numeri: -32 il Grande Freddo per la Virtus in negativo; la Carica dei 101 (101-60 per i bianconeri); +37; tiro da 4…
Nei due scudetti Fortitudo, la squadra di Via San Felice non ha mai incontrato e eliminato la Virtus nei playoff. Negli ultimi due scudetti Virtus – 1998 e 2001 – la Virtus ha incontrato e battuto la Effe in finale e l’ha estromessa dall’ultimo atto di Eurolega.
Numerosissimi allenatori e giocatori che hanno militato sulle due sponde, più qualche dirigente (ricordiamo lo sfortunato Enzo Lefebre). Il più scarso? Secondo me, Dan O’Sullivan
Derby al PalaDozza del 2002-2003. La Virtus è allenata da Boscia Tanjevic, che però verrà esonerato. Nel derby uno dei protagonisti è Pozzecco, giubilato dall’allenatore montenegrino quando, negli anni precedenti, guidava la nazionale azzurra. E l’esultanza del Poz è memorabile, quando balla una specie di tip tap mimando di fumare un sigaro come da consueta abitudine del coach avversario.
Franco Montorro
4 gennaio 2017