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Villalta Vs Fondazione: chi vince?
Prima puntata della serie di opinioni sui personaggi + e – del 2015 bolognese. Contrapposti come su un ring, anche se non necessariamente rivali
L’invito era chiaro e resta valido per chiunque voglia dire la sua: individuare i personaggi che in positivo o in negativo hanno caratterizzato l’anno bolognese in dirittura d’arrivo. Contrapposti, anche se in realtà non necessariamente rivali. Un + e un – che nel giudizio finale possono anche ottenere un =
1) Tacopina Vs Saputo
Il piacione che si fa i selfie e l’industriale che se la sua famiglia ha fatto i soldi, li ha mantenuti anche perché non li ha sprecati. E mentre Joe “Sentieri Selvaggi” in pratica ha percorso un tragitto Usa-Roma-Bologna, Venezia, “Inno alla” Joey ha di fatto sistemato un bel po’ di cose e ridato al Bologna calcio una dignità economica, mediatica, sostanziale. Meno appariscente ma più efficace del primo, programmatore accorto, gestore di un progetto in crescita che non prevede salti né azzardi. Chi si aspettava Messi o Cristiano Ronaldo immediatamente in rossoblù, ragiona più con la pancia che con il cuore e più con le suggestioni che con la pratica: il Bologna è una neopromossa, che la A l’ha raggiunta soffrendo da terza forza della B. E adesso è terzultima. C’è molto da fare ma c’è chi lo saprà fare bene senza populismi. Saputo ++
2) Merola Vs Colombo
Il Sindaco all’apparenza ha ricompattato il PD sulla sua rielezione a Palazzo d’Accursio. L’Assessore ha compattato un sacco di categorie contro di lui, tranne quella dei ciclisti. Ma non siamo al Giro d’Italia. Potrebbero essere padre e figlio, in realtà Merola fa più rock, mentre Colombo oscilla fra One Direction e Shakira come massimo della trasgressività. Su Merola il PD vuole il giudizio dei sondaggi, su Colombo c’è una maggioranza assoluta di critiche e basterebbe una sua affermazione («Aeroporto e stazione sono le due principali porte di accesso a Bologna») a fargli sfiorare una non rielezione con percentuali bulgare. Merola = , Colombo – – –
3) Villalta Vs Fondazione
Ero e resto dell’idea di Alfredo Cazzola: panchina lunga, società corta. Il contrario della Virtus di oggi. Con una sorta di consiglio di amministrazione rappresentato dalla Fondazione e un AD rientrante: Sandro Crovetti. Nell’ultimo anno sono andati fuori, o secondo altre versioni, sono stati fatti fuori in ordine alfabetico: Arrigoni, Consolini, Sanguettoli, Terrieri e Viilalta (nella foto, con Alberto Bortolotti. Per quattro quinti un quintetto storico delle Vu Nere intese come club. Non per nostalgia canaglia né per sottolineare che oggi il mediocre stat Virtus, però l’opera sabatiniana di devirtussinazione è arrivata a termine. Io sto con Villalta&C. +++
4) Morandi Vs Cremonini
Passano 47 anni fra il 1962 di “Andavo a 100 all’ora” e il 1999 di “50 Special”, canzoni d’esordio curiosamente legate ai motori di Gianni Morandi e Cesare Cremonini, età da padre e figlio, entrambi sulla cresta dell’onda. L’ex Luna Pop dopo l’ennesima tournée trionfale nel 2014 il 27 marzo giorno del suo compleanno ha fatto uscire la deliziosa “Buon viaggio” a conferma di una maturità artistica fatta anche di grande duttilità. Gianni, o “Zanni” è senza se e senza ma il più popolare cantante italiano e dire cantante è riduttivo, nonostante il successo dell’inedita collaborazione con Claudio Baglioni, perché è stata la sua presenza su Facebook a caratterizzare il 2015: costante, garbata, misurata nella provocazione e nel rispondere anche a chi lo attaccava. Scelgo Morandi, ma non è un premio alla carriera, ma ad un presente ai 200 all’ora. Morandi +
5) Zuppi-Caffarra
Negli ultimi 60 anni la diocesi di Bologna ha avuto 5 vescovi, uno dei quali in carica solo per circa 9 mesi. Quindi possiamo dire 12 anni di media, al contrario dei governi della Repubblica Italiana. L’ultimo, Carlo Caffarra è alla guida della seconda diocesi italiana, dopo Roma, dal 2004. Lo dicono affabile, ma non ha mai sfondato e se è stato eminenza grigia lo ha fatto da insospettabile, ad esempio nella presunta lotta conservatrice nei confronti di Papa Francesco che ha provocato nel cardinale uno rei rari guizzi di ironia: «Dite piuttosto che ho un’amante, non che sono contro il Papa». Il suo sostituto Matteo Maria Zuppi merita l’inclusione fra i Top 2015 appunto per la rarità dell’evento di cambio in San Pietro. Ai tempi del Cardinal Lercaro sarebbe forse stato bollato come “comunista”, di sicuro sta a Bergoglio come Caffarra poteva stare a Ratzinger. Questioni di teoria e di pratica, di stare in cattedra e di scendere in strada. Giudizio in sospeso per mancanza di controprove, ma credo che Bologna oltre a meritarlo un vescovo come Zuppi, debba anche saperselo meritare. Zuppi +
Franco Montorro
2 Dicembre 2015